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Andrea De Carlo, gambista e direttore, non è nuovo a progetti discografici o concertistici che sanno sorprendere anche chi è abituato ad essere ogni giorno spiazzato dagli ensemble che suonano "in stile antico", prodigo di sorprese. Perché nel lontano passato esisteva una ricca e variegata tradizione esecutiva nota agli interessati e di cui non si trova sempre traccia nella pedanteria dei trattati. De Carlo che aveva, di recente, messo mano al Piccolo libro d'organo (Orgelbuchlein) di Bach, ora, identica operazione tenta, con più grande varietà di risultati, con diversi autori, quasi tutti del primo Seicento (Frescobaldi, Mazzocchi, Kapsberger) ma anche con Mazzocchi e Palestrina (con brani riprodotti, taluni vocalmente altri strumentalmente), e tale Cherubino Waesich, violista, attivo a Roma. Nelle note che accompagnano il CD si ricorda che, sebbene il Seicento abbia visto il sorgere e l'affermarsi del violino, il complesso di viole (come ne possedeva uno il nobile Francesco Barberini), continuò ad agire, specie nei salotti nobiliari.

Pietro Acquafredda

 
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